lunedì 9 maggio 2005

" da MANIFESTO HACKER"

"...Vi dirò una cosa, un messaggio antico, che vi recapito sfruttando questa tecnologia che conosco meglio di voi che la controllate (ma potete davvero controllarla ? Siete sicuri di possedere la saggezza antica che vi serve per farlo ?). Noi crediamo fermamente, come una fede, che la verità non possa essere oggetto di restrizioni legali. Se mettete fuorilegge la verità, allora saranno i fuorilegge ad avere la verità. E noi, infatti, siamo criminali. Ma il giorno in cui qualcuno di voi deciderà di tagliar fuori la gente dalle informazioni, indovina un po' chi sarà a combattere la battaglia per rendergliele? E indovina un po' chi vincerà quella battaglia? Intendiamoci, io non sono un eroe, e non ci tengo ad esserlo. Eroe è chi incarna gli ideali della società. Ma finchè l'ideale sarà quello dell'ignoranza, dell'apparire contrapposto al sapere, io seguirò l'anti-ideale. Io resterò un antieroe, sono e resto soltanto un criminale. Il mio crimine è la mia curiosità. Il mio crimine è desiderare di sapere quello che voi non vorreste dire, desiderare di sapere tutto ciò che la mia natura di essere umano mi dà il pieno "e inalienabile diritto di conoscere". Lo avete scritto voi, una cinquantina di anni fa. Ma ve ne siete dimenticati, vero? Però non vi dimenticate di perseguire il mio crimine..."

3 commenti:

enricovetto ha detto...

Mamma mia che numero!!! Grandissimo!!! Respekt!

Ale ha detto...

Un applauso per l'inalienabile diritto
di conoscere. Un brindisi affinchè la verità non diventi mai fuorilegge.

enricovetto ha detto...

sempre brindisi!