Ieri è sfilato a Vicenza un corteo di 80.000 - 100.000 (forse 150.000) persone per dire in modo Pacifico "No" al Dal Molin. Sono molto contento che le cose siano andate per il meglio. Vuol dire che Vicenza si è dimostrata una città sicura e responsabile: vanno elogiate in primis le forze dell'ordine che hanno assicurato la sicurezza di tutti i presenti dislocandosi in modo intelligente e consistente; alto merito anche a tutti coloro che hanno diretto e ideato il corteo, con l'intento primo di ottenere una manifestazione pacifica; bravi i comitati del "No al Dal Molin" che hanno dettato le regole e non hanno concesso iniziative maligne a gruppetti esagitati che, per fortuna, ieri non sono emersi.
Questa giornata di ieri è stata molto importante per affermare ciò che non va nella nostra società: probabilmente la base si farà, o forse no (non si sa mai..), però ieri è stato un forte segnale per gridare pacificamente a tutti che siamo in tanti a dire che questa è la Nostra città, la nostra Terra, che forse è giunto il momento di ripudiarla veramente la Guerra Morte (non solo leggerlo dalla Costituzione..). Visto che siamo in una Democrazia, Pretendo Voglio che si effettui un Referendum: se dovesse mai vincere il Sì del caso in questione, allora lo accetterei, se pur a malincuore, ma lo accetterei. Invece qui un governo prende accordi Senza Dialogare,Chiedere,Ascoltare i cittadini interessati (Italiani e Vicentini); una giunta comunale dà il proprio appoggio all'ampliamento valutandone solamente i vantaggi Economici, per di più schierandosi secondo una logica arida in base alle corrispondenti posizioni dei Partiti di appartenenza; poi c'è il governo di adesso che lascia fare e lascia passare. Pazzesco.
Un politico ieri ha dichiarato "...è triste sfilare contro gli U.S.A." ; io vorrei rispondere a questo signore che secondo me è triste che Vicenza debba diventare il più grande insediamento Militare Europeo della più grande Potenza Mondiale. Vicenza, città del Palladio, Fogazzaro, Pigafetta e tanti altri... da qui partiranno alla volta di Afghanistan, Iraq (e se continuiamo così quali saranno le prossime?). E voglio dire che io non ce l'ho con gli americani, anzi, mi piacciono molto (eccome se mi piacciono! ;) ). Per fare un esempio Martin Luther King era americano, e tutti lo amiamo!
Rimane solo un enorme problema di sensibilità.